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Una lettura delle storie anche per non vedenti
Nell'Oratorio di santa Cecilia, in san Giacomo Maggiore, sotto le "storie" dipinte dai più importanti maestri bolognesi all'inizio del secolo XVI - tra i quali si distinguono Francia, Costa e Aspertini - sono stati posti dei pannelli che descrivono in braille e in nero le scene soprastanti. La descrizione è accompagnata da un rilievo bidimensionale della raffigurazione, per orientare il non vedente nella "visualizzazione" di quanto è rappresentato con la pittura.
Integrazione delle Disabilità attraverso la Cultura.
progetto grafico
testi
immagini
elaborazione per il web
di
Franco Faranda
franco.faranda@gmail.com
Siete entrati nell'antica cappella di Santa Cecilia. Nelle due pareti laterali, in dieci scene - cinque per lato - è narrata la storia di Santa Cecilia. Una chiesa dedicata a Santa cecilia, in questo luogo, è preesistente alla costruzione della grande chiesa di sant'Agostino. Nel corso del quattordicesimo secolo a seguito dell'ampliamento della chiesa agostiniana, la chiesa di Santa Cecilia venne demolita e ricostruita in una posizione vicina all'antica sede.
Tra il 1504 e il 1505 si ebbero in città numerosi terremoti che produssero notevoli danni alla chiesa di Sant'Agostino. La Chiesa venne affrescata con le storie che narrano la vita della Santa agli inizi del cinquecento. Tra il 1504 e il 1506. Sono gli ultimi anni della lunga signoria sulla città di Giovanni II Bentivoglio che ha governato la città dal 1463 e che la lascerà nel 1506, vinto da Papa Giulio II. Si suppone che entro quell'anno le pareti della chiesa erano già state affrescate.
La storia della Santa si legge dal primo riquadro posto in fondo alla parete sinistra entrando. Si procede verso l'uscita. L'ultima storia su questa parete raffigura il martirio dei fratelli Valeriano, sposo di Cecilia, e Tiburzio. Sull'altra parete, dall'ingresso verso il fondo, prosegue il racconto con la sepolture dei Santi, il processo a Cecilia e il suo seppellimento.