“allora che detto prelato faceva fabbricare di suo proprio in Bologna, e di pianta le due chiese di S. Pietro Martire e di S. Gio. Battista, monasteri di suore, ove trovavansi professe due sorelle sue, si cava: ---- [per la chiesa di san Pietro Martire] quanto alla pittura della tavola, io ho parlato con i Carracci, e li ho fatto parlare anco da altri per disponergli, e si sono risoluti, che serviranno; ma venuto a trattar del prezzo non mi è piaciuta la loro risoluzione, poiché hanno detto di voler ducento scudi, che mi pare un gran pagare, avendo essi fino ad ora fatto le loro tavole per sessanta o per settanta, ma vogliono cominciare a vendere per riputazione; ho poi inteso, che sono soliti a calar molto poco dalla prima domanda, e che tengono i lavori molto tempo nelle mani, prima che finiscano. Ho poi parlato con Maestro Prospero, che mi ha detto molte parole del gran desiderio che tiene di servire V. S. Reverendiss. Del prezzo non ha voluto chiarirla, ma dice che servendo altri che lei vorria cento scudi, e che da lei si contenterà di ciò che vuole: e che darà finita l’opera innanzi al fin d’aprile, e la farà di sua mano, che di madonna Lavinia non li ho parlato; e tutto questo per la trasfigurazione, ed è quanto mi sovviene di questi due pittori, da che potrà far conto se le torna meglio a farle fare in Roma, e del tutto eseguirò quanto la mi comanderà, che sento piacer grandissimo servendola, e di tutto cuore donandomele gli bacio le mani.
Di Bologna a 4. di Dicembre 1593
Di V. S. Molt’Illust. E Reverendiss. Devotiss. Servitore
Pompeo Vizani