il dipinto prima e durante l'intervento di restauro del 1936 - cimabue

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il dipinto prima e durante l'intervento di restauro del 1936

al momento del restauro
Quando si intraprese il primo restauro moderno dell’opera, nel 1936, la tavola appariva centinata e in basso vi era la seguente iscrizione:

Questa figura dal suo …. (abrasione perché la foto è stata eseguita in fase di restauro e questa porzione era già stata cancellata dalla pulitura)
per grazie elargite e miracoli tanti
Principio fu di questo Munastero
il mille e dugento del Santo de' Santi

le fonti antiche: Malvasia
Quella Beata Vergine col Figliuolo, oggi detta la Madonna de' Profeti, nella chiesa de' reverendi padri de' Servi, dipinta avanti il 1200, nel qual anno appare essere stata deposta in un munistero a lei edificato da questa iscrizione sotto:
Per doni largiti e miracoli tanti
Principio fu di questo Munastero
il mille e dugento del Santo de' Santi

le fonti antiche: Masini
D'Antonio di Paolo Masini, Bologna Perlustrata, 1650.
pp. 309 - 310
Del 1260 a detti frati, con cinque tornature di terreno fu data la chiesa di san Petronio, dove è la strada, che ancora di san Petronio vecchio tiene il nome, la qual chiesa fu edificata del 1211 e consacrata adi 10 settembre del 1300 da monsignore Francesco, dell’ordine Dominicano, ….
Del 1345 Tadeo Pepoli Signore di Bologna vi donò in stra Maggiore un guasto di sette tornature di terreno, con un monasterio, e chiesa detto di S.Agostino, dove stavano monache, la qual chiesa fu edificata prima del 1200 e vi era una divotisisma Madonna, che facendo assaissime gratie, e per le molte elemosine, si diete principio ad un poco di monasterio, nel quale del 1324 Massina Lambertini vedova, zia paterna della Beata Imelda, dopo haverlo perfettionato, con 49 compagne vi entrò dentro, e fu adi 6 Maggio in giorno di Domenica. Sotto alla sudetta divotissima Imagine della Madonna si leggono questi versi
Per doni largiti, e miracoli tanti
Principio fu questo Monasterio,
Nel mille duecento del Santo de’ Santi.
Et al presente si trova collocata nell’altare dell’Abito, detto della Madonna di Reggio, coperta con una tavola dipinta da Tiburzio Passerotti, con un Dio Padre e sei profeti.

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