Continua l'inchiesta del prefetto romano che dopo aver confiscato i beni dei due fratelli fa chiamare Cecilia, in quanto moglie di Valeriano per interrogarla. Il prefetto impone a Cecilia di sacrificare agli Dei. Racconta la vita che colpisce molto la serenità della nobile sposa e le risposte appropriate che dà al Prefetto. Grazie alla sua difesa più di quattrocento persone si convertiranno e riceveranno il battesimo. Assistiamo adesso al processo:
Siamo sempre in aperta campagna. La Santa occupa il centro della scena. A sinistra, sui gradini di un altare pagano, siede il Prefetto che la interroga. Sull'altare sono poste le statue di due divinità pagane. Due statue che fanno pensare al marmo. Il prefetto è raffigurato con l'indice rivolto verso la Santa, come se fosse stato immortalato nel momento in cui le impone di sacrificare alle divinità che stanno sopra l'ara posta dietro di lui. E' fiancheggiato da quattro figure sedute,
due per lato, evidentemente giudici che lo assistono, e
altre due figure, in piedi, sul lato sinistro esterno. Sullo sfondo delle colline, a destra e a sinistra della scena, aperte al centro su una pianura delimitata da una città. In primo piano, a destra due figure maschili sedute sopra dei sassi ascoltano con attenzione quanto dice la Santa. Potrebbero raffigurare le persone che si convertiranno.
La Santa, al centro della scena, è raffigurata in piedi, indossa una lunga veste parzialmente ricoperta da un mantello, anch'esso lungo. Il mantello lascia vedere la veste sul busto e sulle gambe. Nel rilievo tattile sono stati usati due diversi retini per la veste e il mantello per favorire la comprensione dell'immagine. Cecilia sostiene il mantello con la mano sinistra e con la destra indica le divinità pagane. A differenza del Prefetto che guarda direttamente la Santa, Cecilia mantiene una posizione frontale, rivolta verso lo spettatore e gli astanti ed evita di rivolgersi direttamente al Prefetto.
Si contrappongono
il fare agitato del Prefetto, mobilissimo nelle vesti, colto quasi sul punto di alzarsi per dare maggior peso alla parola e la tranquillità di Cecilia che rispondendo al prefetto gli ricorda che "la vostra potenza è come un otre pieno di vento, che se un ago lo buca, tutto il gonfiore si ammolla, e tutto ciò che pare rigido si piega."
Parole dure, è la sua condanna a morte. Comincia il martirio che porterà alla morte della Santa e che occupa le ultime tre scene del ciclo.