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La sepoltura dei Santi Valeriano e Tiburzio

una vita in 10 quadri
Dipinto eseguito da Amico Aspertini

La scena è impostata davanti ad una grotta ove vengono ricomposti i corpi dei Santi appena uccisi.  


In primo piano
il corpo nudo di uno dei fratelli con la testa, staccata dal busto, poggiata sopra una pietra rivestita con un panno su cui è poggiato anche il corpo. Accanto al corpo, disteso orizzontalmente, una corona di fiori da porre sul capo. Allo stesso livello del corpo disteso, a sinistra, ruderi di colonna, un teschio, un plinto istoriato sormontato da altro cubo istoriato. Sono tutti riferimenti al mondo antico – a loro contemporaneo – ma trattati come ruderi, segno di una civiltà ormai distrutta.

Numerose persone
, stanno occupandosi del corpo dell’altro fratello che sta per essere posato dentro un sarcofago che ha raffigurata sulla faccia anteriore, gli apostoli assieme alla Madonna, probabilmente in attesa dello Spirito Santo. Il sarcofago mostra in primo piano il lato breve. Due personaggi tengono il Santo per i piedi e il busto. Un altro gli pone il capo sul tronco. A sinistra, ultima figura del gruppo, Santa Cecilia, distinguibile perché porta sul capo un’analoga corona di fiori di quella che è posta sul capo dei due fratelli, è raffigurata con le mani davanti al volto, colta in atteggiamento di profondo, ma composto dolore. Gli abiti della Santa, sul rilievo tattile, sono stati evidenziati con un retino interno per consentire di distinguerla tra gli altri personaggi che l'affiancano e vi si sovrappongono. A destra altre persone assistono, più distaccate, all'evento. Probabilmente funzionari romani. Dietro la Santa un luminoso paesaggio
- dall'evidente valore simbolico - si contrappone al buio della grotta.


Particolari delle immagini suddivise per temi
elementi architettonici e decorativi
Gli sfondi
figure che assistono alla sepoltura
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