La musica degli angeli posti sopra ogni angolo dell'ottagono è destinata a mettere in fuga gli animali mostruosi che, dietro di loro, sono incisi sulla spessa lamina. Si tratta di figure fantastiche, singolarmente descritte, nel suo studio, da Padre Alce. Le grandi dimensioni e la particolare collocazione inducono a pensare che il loro ruolo, nella dinamica di questa lettura iconografica, fosse diverso dalle "droleries" medievali che, apparentemente senza un senso, decoravano le facciate delle chiese e i chiostri dei monasteri e che, con analoghi intenti, ritroveremo sui due plinti laterali dei contrafforti che suddividono le otto facce della teca. Si accede alla Chiesa superiore ove è custodita la reliquia, attraverso gli archi del bottone centrale16 Ognuna di queste luci è coperta da una lastra in argento, rivestita di un sottile velo di smalto traslucido blu, con al centro — lo abbiamo riscoperto durante il restauro — un grande chiavistello serrato. Di fatto le luci sono chiuse da porte sprangate davanti alle quali vigilano le figure poste al centro di ogni arco. L'accesso al Tempio è dunque proibito ai "nemici" come, ad esempio, i mostri scacciati dagli angeli con la loro musica e che potrebbero rappresentare delle personificazioni dell'Eresia.