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il canto degli angeli

Basilica san Domenico
le ali di quest'angelo sono tagliate con le forbici. Probabilmente appartengono ancora alla prima esecuzione dell'opera. Successivamente, su altri angeli, le ali sono tagliate con un seghetto.
le ali di quest'angelo sono tagliate con le forbici. Probabilmente appartengono ancora alla prima esecuzione dell'opera. Successivamente, su altri angeli, le ali sono tagliate con un seghetto.
la base di appoggio per gli angeli musicanti, prima della pulitura. Si osservino anche i segni per il montaggio degli angeli
la base di appoggio per gli angeli musicanti, dopo la pulitura.
angelo ricostruito da Angelo Lami nel 1957 dopo un furto
Gli angeli musicanti
Per gli angeli musicanti è stato anche sostenuta una datazione intorno agli anni '20 del XV e dunque considerate opere appartenenti ad uno dei tanti interventi manutentivi sull’opera.
Il confronto e le sostanziali differenze rispetto alle sculture del bottone centrale giustificherebbero questa ipotesi avvalorata altresì da altre figure di angeli sul reliqauirio di san Tommaso d'Aquino appartenente proprio ai primi decenni del XV secolo. I ritmi delle vesti, la posizione estatica delle figure, tendono ad idealizzare queste immagini che appaiono diverse dal realismo rappresentativo delle statue poste a ideale difesa delle porte che immettono all'interno della teca. Le differenze però possono trovare altre giustificazioni, soprattutto se penetriamo nella realtà di un'officina orafa medievale, ove lavoravano più artigiani sotto la direzione del maestro che possono forse giustificare alcune obiettive diversificazioni qualitative che, per altro, risultano meno rilevanti di quanto è stato supposto e forse più evidenti perchè frutto di "restauri" avvenuti in varie epoche. Le ali di alcuni angeli, per contro, presentano degli interessanti collegamenti con ciò che l'orafo sicuramente poteva osservare nella chiesa di San Domenico, ad esempio con gli angeli che, come cariatidi, sorreggevano la tomba del Santo, oggi non più in Basilica. Durante il restauro è stato possibile osservare che solo le ali di due degli otto angeli presentano delle caratteristiche tecniche che autorizzano a considerare autentiche queste ali e comunque più antiche delle altre. Si tratta dell'angelo che suona una lira decorata con testina di animale e dell'angelo con in mano due rose. Le ali di questi due angeli presentano delle irregolarità dovute al taglio della lamina con le forbici, mentre tutte le altre ali sono tagliate con il seghetto. Partendo da questa distinzione è stato poi possibile osservare che anche il disegno delle penne è diverso, risultando le prime più mosse lungo i bordi esterni e le altre del tutto simmetriche, scandite da un disegno orizzontale che si sviluppa senza tenere conto della sagomatura dell'ala. E' probabile pertanto che queste ali siano state rifatte copiando le più antiche senza tuttavia riuscire a riproporre convenientemente il primo modello. Per contro le ali più antiche presentano un disegno e una tecnica esecutiva del tutto identica alle ali degli angeli che sorreggono la teca con la reliquia di San Luigi la cui datazione si può porre agli inizi del XIV secolo e il cui stile denuncia la provenienza francese dell'opera.

 
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