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Questo "Corpo" miracolosamente in piedi e in una posizione innaturale evidenzia intanto il sangue che a fiotti zampilla dalle ferite delle mani e dei piedi e dal costato ove il sangue si mescola ad acqua. Indossa un elegante perizoma dorato e sembra sospeso più che inchiodato alla croce, al punto che i chiodi sono appena accennati, forse nemmeno presenti. Evidentissimi invece i fori da cui fuoriesce il sangue. Il corpo sembra materializzarsi sulla croce più che inchiodato alla stessa. Il legno della croce è dipinto di un azzurro costituito da materiali pregiati (azzurrite e lapislazzuli), delimitato da motivi floreali e contrapposto ad un motivo decorativo geometrico che adorna il tabellone laterale alla Croce.
E contemporaneamente entriamo nel vivo del rinnovato spazio culturale del XIII secolo che vede la nascita di una lingua nuova e la rivoluzionaria presenza di un uomo di nome Francesco. Il Santo è portatore di una inedita sensibilità, per niente priva di cultura e formazione. I suoi modelli culturali sono originali, attingono più alla chanson del geste che alla scolastica, pensano in lingua franca - non dimentichiamo che Francesco è figlio di un mercante che tiene rapporti commerciali con questo mondo - invece che attraverso i collaudati schemi del platonismo. La sua poesia dobbiamo immaginarla accompagnata da una musica dai ritmi innovativi che avrà reso ancora più dirompente il celebre cantico delle creature.