Ragazzo ammalato.Tempera su tavola. Cm. 25,5 x 20,3. Restauro: Marisa Caprara 1994. Iscrizioni: ...Tonio dai cortellini si fevodo amadona S. Maria dal Monte che stagnava lo sangue a questo puto. Lo qualle ie osij nov... o no se sagno maj. Facto lo vodo subito si fo stang.. Dipit... 14[6]5.
| Un ragazzo giace riverso in un lettino con spalliere in legno, inferiormente sagomata. Dalla bocca perde tanto sangue. Un uomo è in ginocchio ai piedi del letto. In alto appare la Vergine. Il dipinto è del tutto rovinato, si evidenziano vasti rifacimenti ed è stata ricostruita pressoché integralmente l'immagine mariana. Particolare interesse riveste l'iscrizione che il restauro ha consentito di meglio leggere rispetto alla trascrizione data dal Novelli - Massaccesi, recuperando la data. Non è chiara la terza cifra, ma è ben visibile il 4 che orienta indiscutibilmente verso il XV secolo. La semplicità d’esecuzione e le vaste ridipinture non consentono alcun confronto. Cerasoli, che ha esaminato il dipinto dopo il restauro, precisa meglio la malattia del paziente. A suo avviso non si tratta di “emottisi”, ma di “epistassi”. Il verso del dipinto si presenta ricoperto da una nuova tavoletta che è stata incollata all'originaria evidentemente per rinforzare e stabilizzare il fatiscente supporto.
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Uomo ferito in un agguato. Tempera su tavola. Cm. 29 x 38. Restauratore: Marisa Caprara 1994. Iscrizioni: Io so el ...mborine de l.. D... amalate da ferim...do. (sotto il riquadro con la raffigurazione del ferimento). Io el vode a M santa Madona dal Monte ...io fo liberato 1475. (nel cartiglio tenuto da Gesù Bambino)
| Nella tavoletta sono rappresentate due diverse scene: il ferimento e la convalescenza del giovane aggredito. In alto, in un riquadro, l’uomo viene colpito alla schiena con una spada, da due aggressori. In basso, lo stesso uomo, giace esanime in un letto. In alto a sinistra appare la Vergine con il Bambino che srotola un cartiglio con la seconda iscrizione. Colombi cita l’opera con la data 1478 e identifica il soggetto come il ferimento ad un fianco di un tamburino al servizio di messer Galeotto di Faenza. Analoga conclusione quella di Novelli, nella sua tesi di laurea (p.462) che data il dipinto 1478. La pulitura della tavola ha consentito una osservazione diretta e ravvicinata della data che, benché molto rovinata, crediamo di poter leggere come 1475. Non è comunque rilevante l’identificazione dell’ultima cifra, ma è importante notare che il dipinto, tra quelli documentati, è il più antico di questa collezione di “ex voto”. Le altre opere appartenenti al XV secolo mancano infatti di date precise e la persistenza dei modelli, potrebbe far congetturare anche una datazione da porre nei primi anni del secolo XVI. Gli elementi iconografici del dipinto rivestono pertanto particolare significato per il preciso riferimento cronologico anche se l’opera, di non rilevante qualità, potrebbe mutuare schemi rappresentativi molto antichi. Osserviamo intanto la mancanza di profondità e l’assenza di prospettiva: le figure, tanto nel riquadro superiore che nella raffigurazione del tamburino a letto, ammalato, sono sempre poste su un piano delimitato sul fondo da una linea orizzontale, elemento usato in questo genere di pittura, per la separazione dei piani. La coperta che copre l’aggredito, presenta un caratteristico motivo decorativo, a righe orizzontali, che ritroviamo, ad esempio, in una delle storie di sant’Antonio Abate di Vitale da Bologna. Motivo decorativo che sarà sostituito, nelle altre opere, appena successive, da una coperta a tinta unita o decorata sui bordi esterni. Altro caratteristico elemento è costituito dal letto con le due testate, in alto e in basso, e l’alta pedana. Notiamo anzi che la pedana, in questo caso, è particolarmente accentuata, rispetto ad altri modelli degli inizi del cinquecento. Significativi inoltre gli abiti indossati dall’aggredito e dagli aggressori, con i pantaloni bicolore, molto attillati. Recentemente Cerasoli ha collegato questo dipinto con l’ex voto in marmo custodito nel museo di san Martino a Napoli, pubblicato da Toschi. La tavola è molto abrasa. Sul verso si notano tre antichi innesti con i quali si è cercato di fermare il movimento del supporto.
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Monaco malato (emottisi). Olio su tavola. Cm. 30,5 x 21. Restauro: Marisa Caprara 1994.
| Un monaco disteso sul letto vomita sangue entro una bacinella poggiata sul pavimento. Il letto è addossato a due delle pareti della stanza ed è dotato di postergale superiore. Al centro una porta con arco priva di stipiti. A sinistra, sull'altra parete speculare al letto, è raffigurata un'immagine di Madonna con Bambino su un fondo dorato. Pensiamo di poter datare il dipinto intorno alla metà del XVI secolo. Il letto basso e con piedini sagomati ha ormai abbandonato la foggia del più comune letto quattrocentesco.
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Padre e figlio letto ammalati. Tempera su tavola. Cm. 25,5 x 18.
| Un uomo e un bambino giacciono nello stesso letto, posto al centro di una stanza. Sull'alta parete di fondo, al centro, si apre una finestra con inferriata. Ai piedi del letto, una donna - quasi certamente la madre e la moglie - è raffigurata in ginocchio e a mani giunte, volta verso sinistra. I due ammalati, sono ricoperti da una coltre rossa e l'uomo scopre, da sotto la coltre, il piede ferito, praticamente tranciato da un coltello. Entrambi i malati, appaiono esanimi, con gli occhi chiusi. In alto a sinistra, quasi addossata alla trabeazione rossa del soffitto, è raffigurata la Madonna con il Bambino entro una cornice ovale. Le alte testate del letto e il cassone di base, ripropongono un modello ancora quattrocentesco che ritroviamo ripetuto nel corso della prima metà del secolo XVI.
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Uomo vomita sangue. Tempera su tavola. Cm. 19,5 x 14,5. Restauro: Marisa Caprara 1994. Iscrizioni: Io Salustro ...te ala Madona de(l) (Mo)nte e(t) p(er) sua grati(a) d(e) ... ala ... fui liberato.
| Su una sottile striscia di terra è dipinto un uomo in ginocchio con accanto un catino. In alto, in uno spazio aperto sul nero della parete di fondo, è raffigurata la Vergine con il Bambino seduto sulle sue ginocchia, rivolto verso l'offerente. Il colore è steso direttamente sulla tavola priva di preparazione. La figura della Madonna ha perduto tutto il colore di fondo, quasi certamente un cielo dorato. Massaccesi - Novelli, nella relativa scheda avanza l'ipotesi che il penitente sia un ammalato di emottisi come farebbe pensare il bacile ai suoi piedi. Osserviamo l'iconografia della Madonna con il Bambino seduto sulle sue ginocchia e benedicente. Una posa diversa dalla Madonna con il Bambino stretto al seno o tenuto in braccio e evolutiva nell'ambito di un'iconografia mariana del dipinto votivo: dall'apparizione si passa al dialogo, all'intervento reso più esplicito dall'andare incontro del Bambino. Non è più solo apparizione, ma dialogo tra offerente e la Madonna. Particolarmente accentuato anche il rapporto drammatico sottolineato dall'alta parete scura di fondo sulla quale, in origine, doveva ancor più brillare l'apparizione della Vergine, certamente posta su un fondo dorato, oggi perduto. La presenza di un'iconografia ancora appartenente alla prima metà del secolo XVI congiunti con degli elementi evolutivi, pongono l'opera nella seconda metà del secolo.
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Ammalati a letto. Olio su tavola. Cm. 36 x 22,3.
| Al centro di una stanza sono raffigurati due letti, di cui uno con baldacchino e terminale a cupolino e l'altro con postergale superiore. Stesi sui letti, due ammalati raffigurati nel momento in cui sputano sangue sul pavimento. In alto, al centro, appare la Madonna con il Bambino circondata da un alone di nubi. Il dipinto trova riscontro nell’ambito del gruppo “F” al cui interno distinguiamo diversi operatori. L’iconografia mariana, caratterizzata dalla nuvole cornice, ordinatamente scandita dalle nuvolette ritmicamente accostate, sembra memore dell'antica cornice ovale circondata da raggi e punto di transizione verso una nuvola più spessa e libera da schemi rigidi che prelude e si sviluppa poi nel corso del XVII secolo. secolo. Crediamo pertanto che quest’opera possa datarsi intorno alla metà del secolo XVI. Anche la mancanza di profondità, la separazione netta tra terra e parete di fondo, sono moduli memori di composizioni della prima metà del secolo. Il dipinto è particolarmente abraso.
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Uomo a letto ammalato. Tempera su tavola. Cm. 24 x 21. Restauro: Marisa Caprara 1994. Iscrizioni: ...Iere Paule fiole de Provaxe da Cesena ese[n]do amade de fluso fice ...to asa[n]ta M... dalmonte e fui liberato
| In un letto dalla alte spalliere in legno, è raffigurato Pier Paolo da Porvezza. In alto a sinistra appare la Vergine con il Bambino in braccio circondata da una cornice scura con raggi a gruppi alternati. L’iconografia mariana è caratteristica del gruppo “D” nel quale crediamo vada inserita anche questa tavoletta. In alto, per l’intera larghezza, è stata aggiunta una striscia di legno di ca. cm. 1 sulla quale è stata ridipinta parte dell’aureola della Madonna.
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donna a letto ammalata - emottisi. Olio su tavola. Cm. 30,5 x 25,5. Restauro: Marisa Caprara 1994. Iscrizioni: P.G.R. 1698.
| Una donna giace in un letto delimitato da una cortina rettangolare con mantovana superiore. La donna è riversa lateralmente e si sostiene ad una bassa sedia mentre vomita sangue in una bacinella. In primo piano due fanciulli ed un'altra donna, in ginocchio, pregano a mani giunte. Sopra di loro, entro un alone di nuvole appare la Vergine con il Bambino in braccio e ai suoi piedi Sant'Antonio da Padova. Interessante lavoro, particolarmente significativo anche per la data chiaramente leggibile. Il pittore tenta anche qualche significativo virtuosismo compositivo, ad esempio studiando con attenzione le pose delle tre figure in primo piano. Notiamo inoltre i costumi sobri, ma eleganti dei tre offerenti, gli ampi colletti bianchi e l'acconciatura dei capelli, con i fiocchi rossi, della figura a sinistra.
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Uomo a letto ammalato (emottisi). Tempera e olio su tavola. Cm. 26,5 x 23. Restauro: Marisa Caprara 1994. Iscrizioni: Gracia receuta da la Madona ...
| Un uomo con barba giace a letto ed è raffigurato nel momento in cui vomita sangue. È ricoperto da una coltre rossa e il letto è sormontato da un baldacchino con cupolino centrale. In alto a sinistra, entro un riquadro rettangolare, è raffigurata la Vergine con il Bambino in piedi, circondata da una raggiera. Il letto sormontato da baldacchino, ma privo di piedini è un elemento caratteristico di una tipologia figurativa che riusciamo a collocare intorno alla metà del XVI secolo. Massaccesi e Novelli leggono accanto all'iscrizione le prime due cifre di una data: 15... da noi non rilevate.
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ragazzo a letto vomita sangue Lugo - san Francesco di Paola cm 18 x 21 P.G.R. 1885
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