Martirio dei santi fratelli Valeriano e Tiburzio - L'Oratorio di santa Cecilia

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Martirio dei santi fratelli Valeriano e Tiburzio

Martirio fratelli

Dipinto eseguito da Amico Aspertini


Il dipinto coglie il momento culminante del martirio
. Uno dei fratelli è già stato decapitato e il boia alza la spada sull'altro giovane. I due fratelli occupano il centro della scena. Entrambi in ginocchio, hanno le mani legate dietro la schiena e fissate con una ruvida corda  di canapa ad un tronco infisso nel terreno. La testa del primo è rotolata davanti al corpo trattenuto dalla corda legata al palo. Il secondo, ancora vivo, volge lo sguardo verso lo spettatore. Il carnefice, in piedi dietro quest'ultimo, sta per colpirlo con la lunga spada, alta sopra la spalla, pronta a vibrare il colpo mortale.  Ha i muscoli tesi, lo sguardo a mirare il collo su cui abbasserà presto la lama. Spostandoci verticalmente rispetto al gruppo dei martiri, in alto, nel cielo, vicino all’estremità superiore del riquadro, appaiono due angeli in volo, di cui uno con tra le mani l’anima del martire già ucciso e l’altro in attesa di riceverla.

A sinistra, allo stesso livello dei martiri, dal bordo verso l’interno, un gruppo di personaggi
fiancheggia un giudice, seduto, con i piedi poggiati sopra un tappeto del quale abbiamo evidenziato, sul rilievo, i bordi esterni per poter individuare la figura. Il giudice assiste alla decapitazione ed ha lo sguardo volto verso i martiri. Sul lato opposto, altre numerose figure, alcune armate con scudi, sormontate da un uomo a cavallo. In primo piano una donna, avanti con gli anni, con davanti un bambino, visto di spalle, con le cosce nude, che è attaccato alla veste dell’anziana donna. Tutte le figure, suddivise in due gruppi, a destra e sinistra rispetto ai martiri, sono spettatori pagani che assistono alla condanna a morte che avviene vicino ad una statua di un Dio pagano, posta sopra un’alta colonna, dipinta in secondo piano, dietro il gruppo di sinistra. Sullo sfondo due colline, a destra e a sinistra, chiudono lo spazio erboso e digradano verso delle abitazioni,  in prossimità di un lago. Davanti al lago, sulla linea che segna il confine tra la collina e il lago, un gruppo di persone, di piccole dimensioni, a sottolineare la lontananza rispetto alla scena del martirio, sembrano commentare l’accaduto.

Negli opposti gruppi di figure che da destra e sinistra guardano l’esecuzione, sembra poter cogliere il rumore, la tensione, soprattutto nel gruppo di destra. Osserviamo che in questa scena i martiri vivono questo momento senza il conforto di una comunità che li accompagni. Sono soli davanti al supplizio forti solo della loro fede. Forse i loro fratelli spirituali sono da identificare con le figure in secondo piano, in lontananza.


figure e vedute dello sfondo, al centro della scena
 
 
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