Partenza di Petronio da Costantinopoli - storie Petronio

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Partenza di Petronio da Costantinopoli

Le storie
la rappresentazione sul reliquiario del 1383
La rappresentazione sulla parete della cappella Bolognini
L’episodio è narrato tanto dalla vita volgare che da quella latina.
Durante l’impero di Teodosio II, che secondo la “leggenda” medievale aveva sposato la sorella di Petronio, l’oriente è scosso dall’eresia ariana. L’imperatore invia Petronio a Roma perché conferisca con il Papa e lo accompagna al porto ove “… appresso la nave, .. li de’ la benedictione soa, diandoli paxe per bocca …”. L’episodio è perfettamente rappresentato in questa formella (l’originale misura cm. 6,4 x 6,4 x 0,13) che si caratterizza per le due figure affrontate che si abbracciano mentre i marinai già dispiegano le vele. L’abbraccio è colto proprio sul molo mentre una nave è ormai pronta a salpare e i marinai stanno sciogliendo le vele. Non a caso il Santo che parte è raffigurato a ridosso della passerella che corre tra la nave e la terraferma. Notiamo ancora, a riprova dell’attenzione iconografica che contraddistingue l’intero ciclo, che Petronio non indossa ancora la mitra vescovile, insegna che deve ancora ricevere.
A destra dietro le due figure principali si assiepano i dignitari della corte tra i quali emerge, magnifico, un personaggio femminile elegantemente vestito. Una figura alla quale è riservato uno spazio significativo nell’economia della narrazione così che ci chiedevamo se non fosse possibile vedere la stessa sorella di Petronio

La “storia” è ripresa in maniera puntuale nell’analoga raffigurazione affrescata sulla parete di fondo della cappella Bolognini. Un confronto molto preciso che va dall’organizzazione della scena al particolare abbraccio tra il santo e il sovrano, solo invertito per quel che riguarda la posizione delle braccia. Un confronto molto preciso che pone il problema di un rapporto culturale intercorso se non con l’orafo certo tra la sua opera e questo ciclo figurato che, sulla parete di fondo di questa cappella, illustra per la prima volta all’intera città i fatti salienti della vita di Petronio. Né è possibile escludere una terza ipotesi. Una fonte a noi sconosciuta a cui attingono entrambe le opere. Magari un ciclo affrescato nella chiesa di santo Stefano ove il culto verso il Santo e vivo almeno dal 1141, ma non documentato da alcuna opera fino al reliquiario di Jacopo Roseto. Un silenzio delle fonti figurate che è praticamente impossibile immaginare e che rende più che probabile l’esistenza di un ciclo dipinto che non ci è pervenuto.
Qualche confronto tra le due rappresentazioni
 
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