Celestino I, la notte che precede l’arrivo di Petronio a Roma, vede in sogno san Pietro che gli rivela la morte del vescovo di Bologna Felice e suggerisce il nome di Petronio quale vescovo per quella Chiesa. Il soggetto, raffigurato solo sul reliquiario e non nella cappella Bolognini, è descritto in entrambe le vite medievali di Petronio e segue la partenza del Santo da Costantinopoli. La composizione di Jacopo Roseto appare estremamente equilibrata, in linea con i più aggiornati sviluppi figurativi incarnati in città da Jacopo di Paolo. Si caratterizza per la linearità dello spazio architettonico, riquadrato superiormente dall’architrave della stanza e lateralmente dalla tenda laterale lasciata aperta a mostrare il pontefice che dorme. Un “ritratto” che tornerà utile per identificarlo in altre scene del reliquiario.
Lo schema figurativo non è nuovo e nella stessa Bologna trova un precedente nel “sogno di papa Gregorio” eseguito per la basilica di san Francesco da Francesco da Rimini agli inizi del secolo e una significativa ripresa nel primo riquadro a sinistra dell’affresco di Michele di Matteo custodito nella basilica in santo Stefano.