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Proprio la presenza nella Madonna del Ricamo del filo, e del tema della Madonna operosa, ha dato l'occasione per avviare, a partire dal 1994, il primo allusivo momento dello scambio con una delle terre più significative per lo sviluppo dell'arte 'bizantina' e del suo rapporto con l'Italia: la Serbia, che in quegli anni era separata da noi a causa di un tragico conflitto, ma con cui i legami di conoscenza e comunicazione sono proseguiti al di là delle diffidenze. Il filo divenne allora simbolo di un incontro solo apparentemente difficile. E la presenza del soggetto della Madonna operosa in opere che, come quelle di cui sopra si è accennato, appartengono a diversi Musei del mondo, fu ulteriore elemento che consentì di tessere con quel filo una rete ancora più ampia, coinvolgendo in iniziative di scambio culturale con la Serbia, attraverso Bologna, luoghi diversi e lontani tra loro, in una triangolazione di grande significato…Così la Madonna del Ricamo, attraverso le sue immagini fotografiche, cominciò a 'viaggiare' in diverse città di quel Paese balcanico, da Pancevo a Novi Sad a Belgrado, testimoniando 'materialmente' il valore di quel filo. Quell'elemento appena leggibile, dopo gli approfondimenti di carattere iconografico e artistico, ha allora assunto una nuova chiave di lettura, creando inediti vincoli di comunicazione e d'incontro che ancora proseguono .
E oggi, quasi a chiudere un cerchio e ad aprirne di nuovi, la Madonna del Ricamo, con quel suo simbolico filo, torna ad essere ancora una volta, nella sua nuova collocazione, punto di partenza per ulteriori scommesse d'incontro.
iconografia