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Certamente più vicino alla storia cultuale della chiesa di san Giacomo il reliquiario di Santa Cecilia che non faccio fatica a immaginare esposto sull'altare della cappella della Santa, compendio del più importante ciclo di storie sacre a Bologna. Il reliquiario completa quella storia e attraverso un segno concreto della presenza della Santa riconduce l'articolata storia ad un nome e un esempio cristiano: la martire Cecilia.
Immaginiamo il rumore anche a Bologna attorno al ritrovamento del corpo della Santa in quel 20 ottobre del 1599 e l'impegno della chiesa per possedere una preziosa reliquia. Probabilmente la reliquia è stata ottenuta dai frati agostiniani, ma l'importanza assunta dalla reliquia nella devozione alla Santa è testimoniata dai "doni" dei fedeli, probabili ex voto, che sotto forma di anelli oggi adornano le dita mummificate della reliquia. Il reliquiario, nel suo nucleo originario, appartiene ai primi decenni del secolo XVII.
Un oggetto particolarmente usato e sottoposto pertanto ad usura al punto che, come credo, il piede e il fusto è stato sostituito in epoca successiva, quasi certamente nel XIX secolo. Segno anche questo che ancora il culto era vivo e così rilevante che l'anonimo pittore che ripropone la celebre scultura del Maderno associa al dipinto il nostro reliquiario prima della sostituzione del piede.
L'opera, certamente successiva rispetto all'altra reliquia di santa Elisabetta -