San Giacomo, patrono della Compagnia dei Pellacani (conciatori di pelli)
il baldacchino della peste > Lato posteriore
San Giacomo
Accanto a Petronio san Giacomo con il caratteristico bastone del viandante, ricco di vivaci ombreggiature sulla veste e il mantello. Il volto, incorniciato da lunghi e mossi capelli, è poco evidente per via della velinatura messa a protezione di ciò che rimane e per preservare la seta che tende a cadere. Tornano comunque i consueti tocchi di colore che ombreggiano la guancia accentuando la tridimensionalità pittorica che faceva da sfondo ai fili di seta che davano corpo alle luci sui capelli e la barba.
Masini[1] ricorda che il 25 luglio, festa di san Giacomo, la compagnia de Pellacani fà la Festa dell’Apostolo San Giacomo suo Protettore. Non indica però in qualche chiesa celebra la ricorrenza.
Travagliata la vita della Compagnia dei Pellacani, conciatori di pelli con relativa macellazione degli animali. Spesso in conflitto con le compagnie dei Calegari e Cartolari, anch’esse dedite alla trasformazione delle pelli, nel XVIII secolo vennero unite in una nuova società che prese il nome di Callegari[2].
[1] Antonio Masini, Bologna Perlustrata. Bologna, 1666, pag. 392: 25 luglio. La Compagnia de’ Pellacani fà la Festa dell’Apostolo San Giacomo suo Protettore, e risiede nella via de’ Pellacani. Fanno per impresa un Cane rampante. Nella Città sono otto Pellacanarie, oltre quella della Compagnia de’ Macellari, e conciano ogn’anno 20 milla pelle di bestie grosse, che dentro la Città s’ammazzano, oltre maggior numero, che vengono del Territorio, e Città circonvicine, tutte per far corami grossi, e suatteri. Ringrazio il prof. Giovanni Paltrinieri che ha recuperato questa informazione su mia richiesta.
[2] ibidem
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