San Luca, patrono dei “dottori di filosofia e medicina”
il baldacchino della peste > Laterale destro
San Luca
Accanto a sant’Omobono troviamo L’evangelista Luca. Nella mano sinistra tiene tavolozza e pennelli e nella destra uno stilo con il quale scrive o disegna su un quaderno, aperto su un “panchetto” ricoperto da un panno verde. Il santo è delimitato dal panchetto e, sul retro, da un toro bianco che contraddistingue iconograficamente l’evangelista. Di particolare qualità la figura del santo colta nel momento in cui, richiamata la sua attenzione da una voce fuori campo, volge il capo alla sua destra, guardando l’alto. Il pittore fissa la rappresentazione nel momento in cui il santo, prima intento al suo lavoro, ruota il busto accompagnando con il corpo il movimento del volto. Un effetto compositivo dinamico e realistico inverato dal naturale panneggio dell’abito e dalla capacità di cogliere l’espressività naturale di un amanuense ritratto nel luogo di lavoro. La tavolozza con i colori allude al santo che ritrae la Vergine, a cui magari volge lo sguardo. Nel contesto in cui si trova, il Santo occupa questa bandinella non in quanto “Pittore” o Evangelista, ma quale protettore principale dei “dottori di filosofia e medicina”. Anche i Santi Cosma e Damiano, raffigurati su un’altra bandinella del baldacchino, sono patroni dei medici, ma pure dei barbieri, che eseguivano interventi di piccola chirurgia; dei farmacisti, degli erboristi e tutte quelle persone che svolgevano attività legate alla cura del corpo attraverso preparati galenici. I medici, pur venerando i santi Cosma e Damiano, nel giorno della loro festa, da un certo momento in poi – ed era così al tempo della peste – non si recavano più nella chiesa parrocchiale dei Santi, ma li onoravano con una funzione liturgica in Cattedrale. Quasi a sottolineare la differenza di ruolo rispetto ai barbieri. Viceversa nel giorno della festa di San Luca, il 18 ottobre, fin dal 1350, i medici con un “corteggio dei loro scolari” si recavano alla chiesa di san Luca “in porta di Castello”[1].
[1]Masini, op. cit. 1666, pp. 492 - 493: “S. Luca Evangelista, medico, Pittore e Scoltore, festa alle sue Chiese, e dove sono Reliquie e alla chiesa di san Luca in porta di castello. Si trova fino del 1350 che in questo giorno li Collegi de’ dottori di Medicina, e di Filosofia unitamente visitavano essa chiesa, accompagnati con suoni, canti, e corteggio de’ scolari”. La nota del Masini sarà ripresa da Guidicini, op. cit. vol, IV p. 274
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