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I finti marmi
Sotto i quattro evangelisti, posti nelle vele dei pilastri che reggono la cupola, vi erano dipinte delle figure a monocromo, quasi ritagliate sul fondo giallo dell'ultima ridipintura della Basilica. Sono ancora così gli angeli esterni che danno sullo scalone di accesso ed altri che guardano il deambulatorio, la cui scopertura farà parte di un prossimo intervento.
Analoghe figure si dipanano nel catino absidale e sono molto simili alle altre che fiancheggiano le due cantorie sulle pareti laterali della cappella grande. Le figure apparivano soffocate dal colore della parete e da vicino si intravvedeva, in alcuni punti, un alone scuro che il colore della parete non era riuscito a spegnere del tutto. Alcune prove di pulitura rivelavano la presenza di un colore intenso che faceva da sfondo alle immagini. Altri saggi, lungo le cornici aggettanti e le superfici da esse racchiuse, mettevano in luce delle decorazioni che facevano presupporre un unitario progetto ornamentale. Del resto il contratto stipulato con il Milani, per quanto generico relativamente ai soggetti da raffigurare, precisava però che il pittore s'obbliga d'intraprendere la pittura a fresco di tutta la cuppola interna Archi, Sottarchi, Pilastrate fino a terra, tutto il coro e due archi collaterali alla sud.a cuppola di d.a Chiesa ….
Stimolati dai risultati dei saggi di pulitura e dalla lettura del contratto, la restauratrice Mariella dell'Amore proseguiva nella rimozione delle tinte moderne scoprendo, man mano, una decorazione a finti marmi che, con diverse cromie e secondo un organico progetto, rivestiva per intero la Cappella Grande proprio come indicava il contratto.
Attualmente l'intervento non è ancora completato. Bisogna ancora scoprire i due archi collaterali alla sud.a cupola e lo spazio attorno alle cantorie che sembra custodire una falsa architettura che fa sfondo alle figure allegoriche non ancora identificate. Una partizione architettonica simile a quelle che Milani finge nelle cappelle della Chiesa di Sant'Agostino, sempre a Cesena.
È possibile un confronto non marginale con i marmi che ricoprono la Cappella della Madonna del Popolo in Cattedrale. I marmi grigi (brecciato bianco), verdi (serpentinite), giallo di Verona, nero del Belgio, Rosso d'Agata che secondo un preciso disegno progettuale rivestono la Cappella in Duomo, sono finti ad affresco sulle pareti della Cappella Grande alla Madonna del Monte. Il marmo brecciato bianco (di colore bianco e grigio) delinea la curva degli archi di raccordo. Tutte le cornici aggettanti sono in "marmo" giallo di Verona e racchiudono, in basso, una trave in "marmo" brecciato come gli archi e in alto, sopra i profeti, una trave più scura. Caratteristico infine il "marmo" nero del Belgio che dà risalto ai profeti e agli angeli monocromi che li fiancheggiano -
Un effetto cromatico di grande impatto la cui riscoperta ha dato un volto nuovo all'intero complesso, rivalutando le figure dei Profeti incardinate in un percorso iconografico del tutto ignorato dalla critica.