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Altre due figure allegoriche sono sovrapposte a due dei quattro Profeti le cui lesene reggono il catino absidale. Ancora una volta le virtù sono poste all’interno di nicchie finte nell’arco che, in questo caso, delimita esternamente il catino dell’abside. La Fides è posta sopra il Profeta Geremia. L’ Humilitas
sopra il Profeta Daniele. Al centro del catino, altri due profeti, Isaia e Ezechiele, sono sovrastati direttamente dalla trionfale Incoronazione della Vergine da parte della Trinità, e i loro versetti sembrano chiosare questo Trionfo. Nell’Abside il progetto iconografico sembra trovare un primo compimento. Se tutti i Profeti sui pilastri, con i versetti invitano alla conversione e alla fiducia nel Signore, i quattro Profeti dell’Abside vanno oltre e annunciano i tempi nuovi. Sarà così per Geremia il cui versetto, se letto nel suo contesto, risponde del tutto a questo obiettivo. Quando poi vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi nel paese, in quei giorni. Dice il Signore, non si parlerà più dell’arca dell’alleanza del Signore, nessuno ci penserà né se ne ricorderà, essa non sarà rimpianta né rifatta” Gli farà eco Daniele, sul lato opposto dell’abside, “Al tempo di questi re il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà e annienterà tutti gli altri regni, mentre esso durerà per sempre. Quel tempo è giunto con Cristo e con il Fiat di Maria.
Al centro il messaggio diventa ancora più preciso e con Isaia, secondo una lunga tradizione cattolica, si identificherà nella Vergine Il germoglio che spunterà dal tronco di Iesse indissolubilmente legata alla voce di Ezechiele, l’altro Profeta, che più volte, nel suo libro, fa risuonare la voce del Signore: Io il Signore sarò il loro Dio. La lunga storia del Popolo di Dio, ha trovato compimento. Il mistero trinitario e Maria, mater Ecclesiae, incoronata dalla
Trinità, visualizza quanto la Scrittura ha anticipato.
Questo primo percorso iconografico si dipana orizzontalmente lungo tutta la superficie decorata. Con l’aiuto degli angeli sui pilastri e in piena autonomia nel catino dell’Abside, tanti Profeti invitano alla conversione, alla fedeltà a Dio. Giunti nel catino dell’Abside questo invito produce il suo frutto: il compimento della Storia della Salvezza. Ognuno dei Profeti inoltre indica un cammino e l’allegoria della Virtù che lo sormonta caratterizza la “virtù” del singolo personaggio. Tutte assieme inoltre ricordano la Vergine piena di ogni Virtù e invitano ad andare oltre, ad elevare lo sguardo verso l’alto per introdurci in un’altra dimensione di questa storia. Lo fanno anche con le loro fattezze. I profeti a monocromo distinguono forse la “storia” dal vivere quotidiano. Quelle Virtù infatti sono vive, hanno visi e acconciature contemporanee, a sottolineare che l’esercizio delle Virtù cristiane non appartiene alla storia della salvezza. Il loro invito è rivolto ad ogni persona, il loro possesso è necessario al discernimento dell’uomo che guarda all’abside e si incammina, in loro compagnia, verso il tamburo e la soprastante splendente cupola.