Menu principale:
Quella di Giona è anche una lotta tra la sua visione delle cose e l'obbedienza richiesta dal Signore, non sempre pronta, ma che sempre può contare sulla misericordia dell'Eterno. In alto l'Obbedientia ricorda questa lotta e richiama al credente quest'altra virtù la cui comprensione è però legata, nel ciclo mariano del Monte, alla conoscenza del libro di Giona che contrappone gli egoismi dell'uomo alla misericordia di Dio e invita a superarli attraverso l'obbedientia, che è come dire fidandosi di Dio.
La virtù si discosta dall'iconologia del Ripa (2) anche se non manca dell'attributo principale: il "giogo" che essa stringe con entrambe le mani. Interessante invece lo sguardo che sembra incrociare quello di Giona che guarda in alto, con le braccia conserte, più "obbediente" che convertito. L'intradosso dell'arco che poggia sulla Virtù ospita dei putti che reggono in mano e in un vaso ramoscelli d'ulivo.