Menu principale:
Gioele è l’altro Profeta del pilastro, pure esso seduto su un pietra analoga all'altra sui cui siede Amos. Proietta la mano destra, aperta, in avanti, verso lo spettatore. Dal corpo quasi avvitato e il capo di tre quarti, sembra sprigionare energia, comunicare anche con le membra quanto ricordano gli angeli che lo affiancano (1).
Il libro di Gioele (2) descrive uno dei flagelli endemici dell’oriente: l’invasione di locuste e cavallette che distruggono i raccolti fino a ridurre alla fame l’intero popolo. Si moltiplicano i riti penitenziali nel Tempio per impetrare l’intervento del Signore. Arriva così il “Giorno del Signore”, un giorno tremendo, giorno di giudizio. Gioele richiama il giorno in cui il Signore giudica la storia dell’Umanità. Nella valle di Giosafat si compirà il giudizio delle Nazioni che hanno oppresso e umiliato il popolo di Dio. Il profeta che si richiama al giorno del Giudizio non poteva essere sormontato che dalla personificazione dela Giustizia