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L’allegoria della Iustitia posta sopra il Profeta assume pertanto un valore molto più ampio della “Giustizia” tramutandosi nel rapporto con Gioele in "Giudizio". Ed in effetti iconograficamenteessa è molto vicina alla “Giustizia Divina” descritta da Cesare Ripa (3) e trova anch’essa riscontro nelle Virtù del Santuario della Madonna della Ghiara. Rispetto a Ripa ha sostituito la corona in testa con un bell’elmo su cui batte una invisibile luce riflettuta dalla superficie metallica che schiarisce e ombreggia il ricco pennacchio che lo completa. Anche con il suo aspetto rimanda alla fortitudo mea magna del versetto collaterale al profeta. Posta sopra il profeta Gioele e direttamente correlata al suo libro, è sormontata da putti danzanti che reggono fiori di giglio e vanno ad incontrare, sulla chiave di volta dell'arco, analoghi putti che provengono dal pilastro a questo speculare, in corrispondenza con la personificazione della Fortitudo.