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Personaggi dell'Antico testamento
Il lato del'ottagono che guarda all'Incoronazione della Vergine ed è guardato dai monaci in coro, presenta tre personaggi identificabili con Noè al centro e in alto; alla sua sinistra un personaggio in armi; alla sua destra una donna distesa sulle nubi che poggia il fianco su dei covoni di grano. In basso al centro un angelo che tiene in alto con la mano sinistra la falce e poggia la destra su delle spighe di grano.
Chiara l'immagine di Noé accanto all'arca su un alto monte nel momento in cui la colomba torna ad esso con il ramoscello d'ulivo. Novelli commenta, a proposito dell'arca, figura di colei che sarà chiamata arca dell'alleanza. (1) Intorno al tema dell'arca dell'alleanza, ora figurata in Noè e poi in "cammino" si giustifica la figura dell'uomo in armi in basso a destra di chi guarda. Sullo scudo è raffigurato un sole. Possibile iconografia per Giosué il condottiero al quale Dio permise di rallentare il cammino del sole con la sua preghiera (2) . Questo il segno, ma la sua figura, in questo caso, è credo simbolo dell'uomo che fa passare l'arca dell'alleanza nella terra promessa. Ancora un riferimento al popolo in cammino mentre le acque del Giordano si aprono per consentire all'arca di attraversare il fiume. Dall'arca di Noè all'arca del Signore. Dunque il possibile legame è nell'arca dell'alleanza prefigurazione della nuova alleanza per raggiungere la quale occorrerà la fides di Maria, il sapersi fidare di Dio. In questa prospettiva trova giustificazione e diventa il punto di riferimento innovativo la figura femminile sulla sinistra. Giosué è il condottiero fedele alla voce del Signore che gli parla, Dall'altro lato la figura femminile che poggia sopra le messi mature può essere identificata con Rut. La donna che non parla con il Signore, ma si fida del Signore e la cui fedeltà è vissuta in maniera operosa. La sua fiducia viene ricompensata. Essa mostra inoltre come il Signore volge il suo sguardo anche verso lo straniero accogliendolo in seno al suo popolo (3).
La figura acquista particolare significato anche perché è considerata la diretta antenata di Davide e Matteo la include nella genealogia di Cristo.
La prima scena attraverso tre personaggi identificati per la loro iconografia, racconta il passaggio dalla fedeltà di un popolo alla fedeltà del singolo. Dalle guerre spesso cruente e sanguinarie di Giosué, alla delicata storia di una donna che si fida di Dio, posta quale prosecuzione dell'alleanza. La prima arca, l'arca dell'alleanza traghettata da Giosué, la Fiducia di chi ha creduto senza vedere e si è convertita grazie alla testimonianza della suocera e del marito. Un salto di qualità: dall'osservanza della legge che porta in cambio la vittoria sui nemici, alla Fiducia nel Signore che porta la pace nel cuore di Rut. Con un procedimento che sperimenteremo altre volte in questo ciclo, il compimento della simbolica narrazione ha per protagonista una donna. Apparentemente un personaggio meno importante rispetto ai giganti come Noè e Giosuè, eppure in essa trova compimento il cammino della storia. Immagine di un'altra Donna che trionfa in alto, nella volta.
Al centro l'angelo che con la falce e le spighe riprende e accompagna il lavoro di Rut, sottolinea ulteriormente la centralità della figura femminile.
La razionalità compositiva e simbolica rende del tutto nuove queste figure che pure sono presenti nella cupola della Cattedrale di Cesena. Giosuè (4) accanto a Noè (5), ma senza un rimando logico, e Rut in disparte prossima a Giacobbe. A differenza del Duomo, al Monte le singole figure diventato protagoniste della storia della salvezza e, in ogni riquadro, è mostrata una particolare evoluzione del tema e sempre la storia trova compimento attraverso una donna.