note_giona - La Cupola della Madonna del Monte

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Profeti e Allegorie > Giona

1 - Gli angeli alla sua destra, quelli che guardano verso l'altare, reggono una tavola con versetto del libro di Giona tratto dal cap. 2,10: in voce laudis immolabo tibi (con voce di lode offrirò a te un sacrificio). Alla sua sinistra, gli angeli che guardano verso il deambulatorio, reggono una tavola con un versetto dal  cap. 4,2 tu Deus Clemens (tu sei un Dio misericordioso e clemente).

2 - Nell'iconologia del Ripa (op. cit.) l'obbedienza infatti è raffigurata come: Donna, di faccia nobile, e modesta, vestita d'abito religioso, tenga con la sinistra mano un Crocefisso, e con la destra un giogo, co'l motto, che dica, Suave. L'Obedienza è di sua natura virtù, perché consiste nel soggiogare i proprij appetiti alla volontà de gli altri spontaneamente per cagione di bene, il che non si fà di leggiero da chi non sente gli stimoli della lode, e dell'honestà. Però si dipinge di faccia nobile, essendo i nobili più amatori dell'honesto, e più amici della ragione, dalla quale deriva principalmente l'Obedienza. Il Crocefisso, e l'abito religioso sono segni, che per amor della religione è commendabile sommamente l'Obedienza. Et però dicono i contemplativi, e timorati di Dio, che in virtù d'essa si fà facilmente la Divina bontà condescendere alle preghiere nostre, e all'adempimento de' nostri desiderij. Il Giogo co'l motto Soave, per dimostrare la facilità dell'Obedienza, quando è spontanea, fù impresa di Leon X., mentre era Fanciullo, la qual poi ritenne ancor nel Ponteficato, adornandone tutte l'opere di magnificenza, le quali pur sono molte, che fece, e dentro, e fuori di Roma, tirandola dal detto di Cristo Signor Nostro, che disse Iugum meum suave est, intendendo dell'Obedienza, che dovevano havere i suoi seguaci a tutti i suoi legitimi Vicari.

 
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